[ CDM-1545143255-1 ]
- Strategia 7 - schema cartografico (pdf - 1.15 MB)
[ CDM-1545143255-2 ]
- Strategia 7 - dati (pdf - 220.9 KB)
[ CDM-1545143255-3 ]
- Strategia 7 - dispositivi (pdf - 79.13 KB)
[ CDM-1545143255 ]
Milano 2030 sarà caratterizzata da una nuova e diversa domanda di servizi: insieme a un progressivo mutamento della popolazione, già in atto, ci sarà una redistribuzione dei residenti e della loro composizione sociale all’interno della città. Occorrerà lavorare sul fronte della riqualificazione dei servizi esistenti e sull’adattamento dell’offerta, ridefinendo la nuova programmazione.
La riforma del welfare locale va affrontata in una prospettiva di “appropriatezza della risposta”, di territorialità, di residenzialità, di domiciliarità. Inoltre, temi quali emarginazione ed esclusione sociale, richiedono servizi dedicati (Welcome Center, Relocation Center).
L’offerta culturale, determinante nel definire il profilo di Milano come città a vocazione internazionale, ha ruolo anche nelle pratiche di inclusione sociale. L’obiettivo riguarda direttamente la generazione di welfare culturale di qualità, aperto alla contaminazione fra settori creativi: hub diffusi nei quartieri, spazi multidisciplinari, rete di depositi museali visitabili al pubblico, strutture logistiche e di backstage delle grandi eccellenze cittadine, public library (community center).
Emergono, inoltre, bisogni legati ad una maggiore diffusione territoriale di alcuni servizi al cittadino per riequilibrare l’attuale presenza, prevedendo servizi medici sussidiari ai servizi sportivi.
Il Piano definisce spazialmente unicamente le previsioni per verde e infrastrutture, i “servizi localizzati”, quali elementi di disegno del progetto di città. Conferma al contempo la forte matrice sussidiaria: i servizi alla persona, i “servizi da localizzare”, sono infatti valutati in funzione dei bisogni, con l’obiettivo di definirli nel tempo e in rapporto alle reali trasformazioni. I servizi possono dunque essere liberamente realizzati in tutta la città, dal pubblico e dai privati, attraverso meccanismi convenzionali.
Al fine di monitorare e rendere efficiente l’offerta, sono stati rinnovati i due strumenti cardine del Piano dei Servizi: il “Catalogo dei servizi”, che rappresenta l’offerta potenziale, e le “schede NIL”, che rilevano, in modo dinamico, l’offerta esistente di servizi. L’idea di progettare la città per quartieri, non solo consente un bilanciamento tra la dimensione urbana di Milano e il suo territorio, ma corrisponde ad una riflessione progettuale volta a costruire un sistema di spazi pubblici di qualità e in equilibrio tra loro, distribuiti capillarmente su tutto il territorio urbano, riutilizzando strutture inutilizzate o sottoutilizzate, beni confiscati alle mafie, patrimoni degli enti non governativi, immobili sfitti o invenduti di proprietà pubblica o privata.