[ CDM-1545211501-1 ]
- Strategia 9 - schema cartografico (pdf - 4.34 MB)
[ CDM-1545211501-2 ]
- Strategia 9 - dati (pdf - 571.65 KB)
[ CDM-1545211501-3 ]
- Strategia 9 - dispositivi (pdf - 75.27 KB)
[ CDM-1545211501 ]
Per costruire la Milano del 2030 è necessario “fare selezione” e individuare obiettivi e priorità. Affrontare le criticità ambientali, a partire dalla tutela del suolo e delle acque; rispondere alle istanze di riqualificazione dello spazio pubblico e del patrimonio edilizio, riequilibrando condizioni critiche dell’abitare che contraddistinguono parti periferiche della città; far fronte ad aspetti di degrado urbano e sociale, valorizzando il capitale fisico-sociale esistente e guidando in maniera sapiente i trend di crescita. L’articolazione di questa idea di città richiede che la costruzione del nuovo Piano non si basi più su una tradizionale individuazione di grandi Ambiti di trasformazione, circoscritti, unitari e al contempo estranei ai tessuti urbani.
L’idea di città per Milano 2030 si costruisce attraverso una nuova forma di piano, un Piano rigenerativo. Un Piano urbanistico che riconosce articolati ambiti urbani poco consolidati, posti ai margini della città, entro cui ricomporre gli spazi di frattura con gli ambiti più centrali ed istituire nuove relazioni con la scala metropolitana, sostenendo modalità di riuso, riciclo e rinnovamento urbano. Un Piano che promuove in maniera estensiva interventi di rigenerazione urbana e ambientale ripetibili, di complessità limitata, in una prospettiva evolutiva incrementale, capaci di fare rete, profondamente incisivi sulla qualità urbana anche con minime modificazioni degli involucri edilizi. Un Piano che definisce articolati dispositivi rigenerativi coinvolgendo una pluralità di spazi, non solo dismessi o sottoutilizzati: dal patrimonio edilizio generato nelle stagioni delle grandi espansioni urbane, agli spazi aperti e costruiti degradati, dai nuclei urbani esterni densi di storia e di identità, agli spazi pubblici asserviti alla circolazione delle automobili e alle aree con usi agricoli poste ai margini dei grandi parchi. Poiché si ritiene fondamentale per la rinascita dei quartieri periferici puntare su una maggior cura e attenzione della condizione giovanile e delle attività educative e sportive che si possono praticare in tali quartieri, il Documento di Piano del PGT fissa come prioritario, all'interno delle convenzioni tra Comune e gli operatori titolari di concessioni, indirizzare le risorse degli oneri di urbanizzazione verso la riqualificazione degli edifici scolastici comunali e la realizzazione di nuovi impianti sportivi o la manutenzione di quelli esistenti.
Strategie di rigenerazione in grado di dare risposte alle istanze emergenti da una così articolata varietà di spazi e di popolazioni che li abitano richiedono il concorso di differenti progettualità e di un attento lavoro di coordinamento. Le capacità di trattamento e le tecniche disponibili spesso superano quelle dello strumento di pianificazione come reso possibile dall’attuale quadro legislativo. A questo scopo il Piano per Milano 2030 fa proprie le progettualità già avviate dall’Amministrazione Comunale e propone di indirizzare quelle future, ponendosi così come strumento operativo fin nelle sue fasi di costruzione. I progetti relativi ad Accordo Scali, Riapertura Navigli, Riconnettimi, ReLambro, Rotaie Verdi, Parco lineare del Naviglio Grande, Reinventing Cities, Sharing City, PON Metro, su tutti, hanno messo in atto specifici strumenti e tattiche di rigenerazione che richiedono, per il prossimo futuro, di essere estesi e rafforzati entro un quadro di sinergia e coerenza proprio del Piano urbanistico.