[ CDM-1545143969 ]
La Milano che stiamo progettando si rinnova guardando oltre i propri confini.
Il rapporto con la città metropolitana segna le grandi trasformazioni del prossimo decennio. Mind-post Expo, lungo l’asse del Nord Ovest e Città della Salute a Nord Est tracciano gli assi principali di sviluppo. I nodi di interscambio, dislocati lungo i confini, individuano le porte di accesso, attraverso il trasporto pubblico, alla Low Emission Zone (Area B). Gli scali e le stazioni ferroviarie proiettano lo sviluppo urbano in una dimensione infrastrutturale di scala metropolitana e regionale. Da un lato la Circle-Line intercetta l’estensione delle linee metropolitane in una logica di interscambio e connessione su ferro. Dall’altro la cintura verde ecologica, che trova punti notevoli negli scali, diventa soglia urbana del Parco Metropolitano, fusione di Parco Nord e Parco Agricolo Sud.
Al tempo stesso, lavoriamo alla rigenerazione di Milano dal suo interno.
L’acqua torna protagonista, grazie alla riapertura dei Navigli che valorizzano il centro storico e si ricongiungono a Nord Est con la Martesana. I sette scali ferroviari ricuciti diventano capisaldi di un esteso processo di rigenerazione urbana diffusa, che parte dal reinventare lo spazio pubblico per ridurre le fratture lungo i viali delle regioni per poi diramarsi lungo gli assi storici verso i nuclei esterni. Il disegno di una rete pedonale diffusa valorizza le piazze, le strade, i quartieri e le identità locali di cui è fatta la città, struttura portante della vita urbana. La rigenerazione intercetta i servizi e i quartieri popolari e rinaturalizza i comparti produttivi. I grandi vuoti urbani si candidano a ospitare le funzioni urbane attrattive che verranno.
E si torna a guardare oltre i confini.