[ CDM-1545140721-1 ]
- Strategia 1 - schema cartografico (pdf - 2.81 MB)
[ CDM-1545140721-2 ]
- Strategia 1 - dati (pdf - 222.77 KB)
[ CDM-1545140721-3 ]
- Strategia 1 - dispositivi (pdf - 77.18 KB)
[ CDM-1545140721 ]
Lo sviluppo della Milano 2030 sarà incentrato sul forte rapporto tra progetto urbanistico e progetto di mobilità sostenibile così come tracciato dal PUMS.
L’obiettivo è quello di costruire una città altamente accessibile, che riesca a definire un equilibrio effettivo tra densità, domanda di trasporto, qualità della vita, protezione ambientale e salute. Le condizioni di accessibilità determinano dunque le scelte del progetto di Piano di differenziare l’indice di edificabilità massimo. L’accessibilità ai nodi di trasporto pubblico su ferro rappresenta infatti l’elemento base che determina le possibilità edificatorie nel PGT, favorendo gli ambiti prossimi alle stazioni rispetto a quelli meno serviti, al fine di ridurre la dipendenza dal mezzo privato motorizzato a favore della mobilità pubblica e a basso impatto ambientale.
La valorizzazione del capitale fisico esistente passa anche dalla rigenerazione di luoghi che oggi hanno un carattere prevalente di infrastruttura che dovranno essere trasformati in spazi urbani di rilievo. Ciò significa ampliare la visione di sviluppo verso l’area metropolitana e più in generale alla scala globale, guardando anche alla connessione con il sistema aeroportuale. Il progetto di Piano, entro la più ampia politica di rigenerazione urbana, individua alcuni nodi sui quali attivare specifiche previsioni di sviluppo, legate alla valorizzazione delle infrastrutture esistenti, attraverso processi di integrazione funzionale, densificazione, ricucitura e riqualificazione dello spazio pubblico. A una scala ampia, si prevede la rigenerazione dei principali nodi di interscambio tra l’area metropolitana e il centro urbano, che dovranno evolversi da spazi prettamente monofunzionali, non privi di aspetti di degrado fisico e sociale, in luoghi nevralgici in cui affermare condizioni di urbanità, integrando funzioni di pregio, anche attraverso forme di riuso e densificazione, e coniugando efficienza dei sistemi intermodali e della logistica urbana con la qualità dello spazio urbano e la permeabilità pedonale anche con la valorizzazione in superficie delle stazioni ferroviarie e metropolitane, in un progetto integrato di spazio pubblico.
Nella dimensione più urbana, indicativamente lungo la cerchia della 90/91, l’individuazione di alcune piazze, nodi del trasporto pubblico locale che oggi rappresentano precise e profonde cesure tra ambiti centrali ed ambiti periferici, segna i luoghi in cui il Piano sviluppa una serie di dispositivi in grado di riqualificare lo spazio urbano, migliorare l’integrazione tra spazio pubblico e privato, costruire nuove relazioni tra parti di città.
Tra i criteri guida nel progetto di rigenerazione dei nodi vi sono quelli finalizzati a dare continuità alle relazioni urbane, migliorare il rapporto tra spazi urbani e spazi funzionali al trasporto pubblico, far coesistere tempi lenti e veloci, ricucire le discontinuità infrastrutturali tra settori della città, ristabilire idonee condizioni di sicurezza, integrare elementi di rinaturalizzazione.